Il Bullismo in base alle diverse forme di violenza si distingue in diretto, indiretto e cyberbullismo.
Il Bullismo diretto, che presuppone un contatto diretto tra bullo e vittima, che si conoscono, abitano nella stessa città e frequentano gli stessi ambienti, consiste in un’azione continuativa e persistente che mira deliberatamente a far del male o danneggiare qualcuno e si manifesta in prepotenze fisiche e/o verbali.. Nel bullismo fisico il bullo usa calci, pugni, schiaffi, spintoni, pizzicotti, spinge, graffia, fa sgambetti, spintona (atti più “lievi”), ruba gli oggetti personali, li maltratta, nasconde e rompe. Nel Bullismo verbale, il bullo usa minacce, derisioni, offese, insulti, nomignoli. Prese in giro, parole razziste/omofobe. Prende di mira qualcuno per un difetto fisico, perché è straniero o in qualche modo “diverso” dal gruppo. Esempio: una ragazza prende in giro ogni giorno una sua compagna di classe per il suo modo di vestire e le dice che è brutta, convincendo tutta la classe a starle lontana.
Bullismo indiretto o anche bullismo femminile perché diffuso tra le ragazze, è una forma di prevaricazione che non prevede contatto diretto e consiste nel diffondere una serie di dicerie sul conto della vittima, nell’esclusione dal gruppo dei pari, nell’isolamento, nella diffusione di calunnie e di pettegolezzi.
Il Cyberbullismo o bullismo digitale è un tipo di aggressività intenzionale che si realizza attraverso forme elettroniche. E non implica una relazione di diretta conoscenza tra autore delle condotte e vittima. Essa non consente a chi la subisce di sfuggire o nascondersi e coinvolge un numero sempre più ampio di vittime.
La differenza più evidente tra bullismo e cyberbullismo risiede nella perdita della componente fisica e diretta: il bullismo presuppone una “relazione” nell’ambito della quale bullo e vittima si conoscono, abitano nella stessa città e frequentano gli stessi ambienti, mentre il cyberbullismo presupponendo una relazione “virtuale” può verificarsi anche tra perfetti estranei, che nulla conoscono gli uni degli altri, se non i rispettivi nomi utente, avatar e immagini di profilo.
Ciò comporta la perdita di qualsiasi limitazione legata al tempo e allo spazio: gli episodi di bullismo tradizionale sono legati alle occasioni di contatto che bullo e vittima possono avere nell’ambito di un ambiente comune, mentre le condotte aggressive riconducibili al cyberbullismo possano verificarsi in qualsiasi momento e a prescindere dalla distanza geografica tra i soggetti coinvolti, rendendo ancor più difficile per la vittima sottrarsi alle vessazioni di cui è fatta bersaglio.
La spiccata pericolosità del fenomeno è dovuta:1) alla semplicità con cui ragazzi e ragazze possono oggi accedere a svariati servizi online, 2) alla mancata percezione dei rischi e delle conseguenze anche gravi delle azioni poste in essere nel mondo digitale, possono indurre all’adozione di comportamenti che nella vita reale non sarebbero stati assunti o avrebbero comunque probabilmente trovato un argine in meccanismi di controllo e disapprovazione operanti all’interno dell’ambiente scolastico, sportivo e sociale in genere; 3) tutti i contenuti caricati su INTERNET finiscono per sfuggire alla diretta disponibilità di chi li ha condivisi, determinando una possibilità di diffusione di dati, informazioni e materiali su una scala che non ha uguali in altre forme di comunicazione del passato, con conseguenti difficoltà nel procedere in un secondo momento alla loro rimozione anche per le stesse autorità preposte al controllo.